sabato 30 maggio 2020

"Storie naturali"

Storie naturali, Primo Levi. Giulio Einaudi Editore - eBook


Storie naturali (1966) è una raccolta di 15 racconti, pubblicati da Primo Levi presso Einaudi sotto lo pseudonimo di Damiano Malabaila. Sono storie di carattere scientifico e fantascientifico, spesso di argomento umoristico, ma non solo.


“LA GRANDE MUTAZIONE”


Isabella, all’inizio del racconto, presenta alcuni sintomi febbrili e un forte prurito alla schiena. I genitori, preoccupati, avvertono il medico che, dopo una visita e qualche ricerca, comunica loro che Isabella è il primo caso di “grande mutazione” in Italia, ma altri casi erano già stati registrati in Canada, in Svezia e in Giappone.

Il virus che ha colpito Isabella non provoca dei danni all’organismo, ma è contagioso e per questo motivo da lì a poco si verificarono altri casi.

Dopo pochi mesi le penne diventarono delle belle ali e le si staccarono dal dorso e Isabella iniziò a provare un desiderio irrefrenabile di volare, così un giorno in cui era da sola iniziò a battere le ali e a correre per poi levarsi in volo e niente le sembrò più facile di volare.

Con il passare del tempo il virus si diffuse sempre di più e contagiò alcuni compagni della ragazza e il padre, che però scelse di amputarsi le ali.


“È un caso di Grande Mutazione, il primo in Italia, e proprio qui da noi, in questa valle dimenticata! – Le ali si sarebbero formate a poco a poco, senza danni per l’organismo, e poi altri casi ci sarebbero stati nel vicinato, forse tra i compagni di scuola della bambina, perché la faccenda era contagiosa.”


“Isabella

sentiva i muscoli fremere e tendersi, seguiva il volo sicuro delle rondini nel cielo

estivo, non aveva più dubbi e provava la sensazione precisa che a volare

avrebbe imparato da sé, anzi, di saper già volare: di notte ormai non sognava

altro.”


“Provò a sbattere le ali, e si sentì sostentata, a ogni colpo guadagnava quota, agevolmente, senza sforzo.”


“A un tratto provò una sensazione di gonfiore, di

tensione al basso ventre; si sentì umida, toccò, e ritrasse la mano sporca di

sangue. Ma sapeva di che cosa si trattava, sapeva che un giorno o l’altro

sarebbe successo, e non si spaventò.”

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